Oggi, per iniziare l’anno nel migliore dei modi, ho deciso di ospitare nel mio Blog Francesca Bandini, dottoressa in Direzione aziendale in economia e management trasferitasi dalla provincia di Siena a Newport, sull’Isola di Wight, nel Regno Unito.
Quando le chiedo quanti anni ha, si “offende” ricordando che ad una signorina non si chiede l’età, sopratutto quando si hanno troppi pregiudizi verso i giovani: avere non troppa esperienza può essere un bene, soprattutto per la flessibilità e la velocità di apprendimento.. Touché!
Alla fine cede e confessa i suoi 24 anni e mezzo.
Lavora come assistente di marketing digitale e come blogger ma sogna di diventare la manager della divisione marketing di una multinazionale, magari nel settore del lusso.
Gli ho posto qualche domanda sul suo trasferimento e sulla situazione attuale del marketing dove vive.
Per iniziare, quale motivo ti ha spinto ad andare all’estero ed in particolare a Newport?
Ciao Carlo, inizio subito con l’ammettere che non ho scelto di andare all’estero: ho cercato lavoro nel campo del marketing sia in Italia che all’estero, ed ho trovato quello che mi piaceva in Inghilterra.
A quel punto non restava che partire, ma se un’occasione simile mi fosse capitata in Italia sarei rimasta volentieri.
L’Inghilterra mi ha sempre affascinato, anche se molto diversa dall’Italia, soprattutto mi piace l’inglese e vorrei impararlo alla perfezione, sono una donna molto ambiziosa.
Vorrei aggiungere che contrariamente a quanto si pensa, andare all’estero non è la soluzione più facile, è necessario dover ricominciare la tua vita da zero.
Vuoi sapere qual è la cosa più facile? Lamentarsi.
Secondo la tua esperienza, le piccole e medie imprese all’estero riescono già a cogliere l’importanza del Social Media Marketing?
Secondo me, la maggior parte ancora no.
Comprendono certamente l’importanza del marketing digitale, ma non dei Social Media, si affidano soprattutto all’e-mail marketing.
Credi nell’efficacia del Blog e più in generale al Content Marketing?
Fermamente.
Dove cerchiamo informazioni quando abbiamo bisogno di qualcosa? Google.
I blog ed in generale i contenuti nel web sono la fonte del nostro sapere ed il luogo dove ricerchiamo informazioni.
I blog attirano moltissimi visitatori e funzionano, a patto che i contenuti siano genuini e rispecchino la realtà: sono a sostegno del marketing etico sempre e comunque.
Quali credi siano i requisiti che debbano ricercare le aziende Italiane che vogliono proiettarsi nel mercato estero?
Per prima cosa devono avere le idee chiare su cosa ricercano “dall’estero” e soprattutto sapere quali sono i loro punti di forza e le loro debolezze. Dovrebbero poi valutare se è opportuno andare all’estero o no, i parametri da prendere in considerazione sono molteplici.
Ciò che mi preme dire è che: andare all’estero non significa diventare ricchi, purtroppo è ancora diffusa nel nostro paese la speranza che all’estero si trovi fortuna: non è sempre così.
Anzi, le aziende che sono già affermate in Italia hanno più potenzialità di aver successo anche all’estero.
Speri quindi un giorno di poter fare ciò che ami in Italia?
Certo che sì, adoro l’Italia e cerco di parlarne sempre bene: penso che gli stranieri apprezzino il nostro Paese più di noi stessi. Dovremmo cercare di non pensare “Italia = sistema politico” ma ricordarci più spesso di tutte le nostre bellezze artistiche e culturali, dei nostri valori e anche delle nostre differenze interne, tra regioni, che ci rendono un paese unico. Abbiamo mari stupendi, acque cristalline, montagne mozzafiato e colline da sogno.
Che consiglio ti sentiresti di dare a chi vorrebbe andare a lavorare all’estero?
Buttati e provaci, senza dubbio è un’esperienza formativa: comunque vada avrai un bagaglio in più da portare con te. Dopo avrai la mente più aperta e flessibile, sarai più aperto alle differenze culturali e una volta rientrato in Italia, guarderai gli stranieri con occhi diversi: beh dopo che essere stato TU lo straniero, ti rendi conto di quanto sia dura essere soli in mezzo ad estranei che non ti capiscono.
Ultima domanda, ma certamente prima per importanza: sei felice?
Sono contenta che anche per te la felicità sia fondamentale.
Fammi questa domanda tra qualche mese.. Perché vorrei rispondere con un sì convinto.
Sto attraversando un periodo di transizione, sto valutando nuove opportunità e magari diventare il boss di me stessa a 360°; essendo lontana dalla famiglia e dagli affetti, la carriera conta molto.
Fine!
Grazie Francesca per la disponibilità e per averci dato il tuo sguardo sull’Inghilterra.
Vorrei però spezzare una lancia in favore di tutte quelle persone che, per un motivo e per un altro, rimangono a lavorare in Italia.
Come ha detto giustamente Francesca ci vuole coraggio ad andare via, ma credo che ci voglia lo stesso coraggio anche per rimanere, purtroppo spesso e volentieri raggiungere il proprio sogno o i propri obiettivi qui, nel proprio paese, risulta molto difficile.
Ci vuole più coraggio a rimanere in Italia o ad andare all’estero?
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