Negli ultimi anni i classici mezzi di comunicazione e marketing hanno perso gran parte della loro efficacia.
Le persone, soffocate da continue pubblicità per lo più strutturate nello stesso modo, si sono anestetizzate riuscendo a creare una “barriera” capace di ignorare le proposte commerciali, fino a rendere la maggior parte degli spot inefficaci e vanificando così gli sforzi dell’azienda.
È proprio dal bisogno di stupire e coinvolgere lo spettatore che nasce il marketing non convenzionale; basato sulla creatività, l’ innovazione e la sorpresa.
Incuriosire, intrigare e coinvolgere i probabili clienti sono gli obiettivi che stanno alla base di questa tipologia di marketing; ovviamente il fine non cambia e fidelizzare il cliente rimane il punto cardine di queste azioni ed in generale delle politiche aziendali.
Per questo tipo di azioni marketing è fondamentale il word-of-mouth, ovvero il passaparola, oggi potenziato e reso più efficace dal Web a tal punto da poterlo definire word of mouse, rendendo dunque la viralità del contenuto essenziale con il bisogno di identificare soggetti e campagne che abbiano una naturale propensione alla spontanea diffusione fra le persone, proprio come accade con un virus.
Il marketing non convenzionale con gli anni è diventata una macrocategoria sempre più vasta a cui appartengono diverse competenze specifiche, dai Flash mob al Proximity Marketing, che già descrissi in questo articolo, fino all’Ambient Marketing e al Guerrilla Marketing.
Questi ultimi due meritano un approfondimento per il grande uso e successo che hanno e stanno riscuotendo:
L’Ambient Marketing (o ambient advertising) consiste nell’adoperare l’ambiente fisico come mezzo di comunicazione per veicolare messaggi di brand o prodotti, modificando per il nostro scopo un particolare oggetto che vediamo o che ci fa da contorno.
La Guerrilla Marketing è invece ancor più aggressiva sfruttando l’utilizzo creativo di mezzi e strumenti che fanno leva sull’immaginario richiedendo però una azione attiva per andare ad analizzare e reagire all’ “imboscata pubblicitaria”.
Punto chiave di un’attività di questo genere è appunto l’effetto sorpresa, il consumatore viene “attaccato” nei momenti e nei luoghi in cui non è attiva la sua Advertising consciousness, quando cioè le sue difese sono basse nei confronti dei messaggi pubblicitari.
La Guerrilla Marketing è perfetta per le PMI e per piccoli imprenditori che cercano di ottenere l’attenzione e un riscontro dai Social Network anche con un budget piuttosto ristretto, perchè questa forse più di tutte le altre azioni di marketing può avere una propagazione virale grazie a immagini o video strategicamente diffusi in rete, stimolando sempre di più il Buzz Marketing.
Cliccando qui è possibile guardare alcune delle campagne di Guerrilla Marketing più riuscite.
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